CULTURA &TEMPO LIBERO

 
 
 
 
HOME DEL DOSSIER

L'editoriale

In primo piano

Temi precedenti

Scritti per Ventiquattro

Pillole di una catastrofe

di Emilio Manfredi

Pagina: 1 2 di 2
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

«... PAGINA PRECEDENTE
Conoscere i meccanismi che regolano i traffici di medicinali in Nigeria è semplice: basta presentarsi come agente di una multinazionale farmaceutica che vuole allargare i propri affari in Africa. Si fa girare la voce tra i banchi del mercato. Dopo un po' si viene circondati da commercianti che vogliono discutere, negoziare. Nel valutare le offerte raccontano inconsapevoli i retroscena del mercato della contraffazione. Azubuike Enyashie lavora «nel settore delle medicine all'ingrosso» da una decina d'anni: «Compro prevalentemente prodotti che arrivano da Cina, India, Pakistan, Indonesia». L'importante, spiega, è che siano ben confezionati e abbiano impresso un numero di registrazione - falso - del ministero della Sanità nigeriano. Con questi requisiti e prezzi concorrenziali, qui a Idumota si possono fare buoni affari.
La piazza nigeriana è stata per anni completamente in mano a holding criminali che approfittavano di leggi inesistenti. I funzionari dell'Agenzia governativa contro le sofisticazioni farmaceutiche e alimentari (Nafdac) erano messi a tacere con le mazzette. Gli affari fiorivano e i falsi inondavano il mercato, mietendo, secondo fonti Nafdac, un milione di vittime in un decennio. Tra queste Vivian, una donna diabetica a cui erano state somministrate iniezioni di finta insulina. «Da allora mi batto contro le contraffazioni», racconta oggi Dora Akunyili, la sorella farmacista, che dal 2001 è a capo del Nafdac. «Produrre farmaci falsi è una delle più gravi atrocità dei nostri tempi. Viola i diritti degli innocenti. È un omicidio di massa». Per mettere in ginocchio i traffici illeciti, Akunyili ha posto sotto stretto controllo i prodotti farmaceutici che entrano nel Paese. Ora le medicine arrivano solo in due aeroporti e due porti marittimi strettamente sorvegliati. Diverse ditte cinesi e indiane sono state bandite dal mercato, e gli agenti del Nafdac compiono regolari perquisizioni nei luoghi di vendita, compreso il mercato di Idumota.
L'azione dei reparti antisofisticazioni nigeriani sta dando dei frutti ma il business è troppo succulento e nessuno vuole mollare. Dora Akunyili ha rischiato più volte di essere uccisa dai killer della mafia della contraffazione. «Mia sorella è morta senza ragione», afferma Dora. È cosciente delle difficoltà, ma non ha smesso di battersi. «Non voglio che altre persone soffrano come Vivian».
L'autobus notturno che da Lagos va verso il nord è in partenza. Pullula di persone, valigie, sacchi. Nnamdi Oha aspetta sino all'ultimo. Sale e raggiunge il centro del corridoio. Si sistema la lampada sulla fronte. Estrae le sue pillole. Colorate, rassicuranti. «Ho per voi un medicinale portentoso», urla. I passeggeri aprono gli occhi. Qualcuno lo insulta. Altri, curiosi, ascoltano e il business della contraffazione continua. «Un farmaco capace di curare influenza, problemi renali, infezioni ginecologiche», ripete a memoria. «A un prezzo stracciato sarà utile per tutta la famiglia».

Pagina: 1 2 di 2
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-